Ore 14:00 - Escursione guidata a piedi
Concerto
Pëtr Il'iĉ Čajkovskij
Sérénade mélancolique per violino e pianoforte op. 26a
César Franck
Sonata in la maggiore per violino e pianoforte
Antonín Dvořák
Quintetto n. 2 in la maggiore per archi e pianoforte op. 81
La Sérénade mélancolique di Čajkovskij, concepita originariamente per violino e orchestra (quasi come ‘studio preparatore’ del celeberrimo Concerto scritto di lì a pochi anni) e poi ridotta per violino e pianoforte, è una preziosa miniatura che dà un assaggio in poco tempo della personalissima vena melodica e lirica del grande compositore russo. Il tempo di valzer lento fa inoltre tornare alla memoria il grande Maestro di musica da balletto qual era appunto Čajkovskij. Il francese César Franck uscì dall’esclusività dell’ambiente ecclesiastico dove operava come organista solo nell’ultimo decennio della sua vita, ma bruciando le tappe in maniera formidabile e guadagnando velocemente fama internazionale. Fama che si accompagnava alla grande originalità della rosa di opere nate in quell’ultima fase della sua vita – fase in cui Franck perseguiva con tenacia anche un rilancio della musica strumentale francese. La Sonata per violino non è da meno e possiede un pathos romantico incontenibile, oltre a presentare una struttura ciclica per cui i vari movimenti sono legati fra loro da continui motivi ricorrenti. Tra i due Quintetti per archi e pianoforte di Dvořák, il secondo gode senz’altro di una popolarità maggiore, oltreché di una maturità stilistica molto più spiccata. In esso, quasi a specchio, si realizza una felice unione tra le studiate architetture brahmsiane (evidente nei movimenti estremi), e il riferimento al folclore della sua terra (imprescindibile per Dvořák nell’ottica di ri-nascita di una Scuola nazionale ceca): non a caso questo legame si attua nei due movimenti centrali, cuore dell’intera composizione.
Formazione
Visualizza il parcheggio sulla mappa
Per raggiungere il parcheggio, seguite dalla rotonda di Romano d'Ezzelino le indicazioni per Cima Grappa, proseguendo lungo la strada Cima Grappa SP148 per una ventina di minuti. In prossimità del 9° tornante, vedrete le indicazioni del festival e verrete indirizzati al parcheggio, individuato lungo la strada che porta a Col Campeggia, che per l'occasione sarà percorribile a senso unico.
Il luogo del concerto dista 20-30 minuti piedi dall'ex cava, su strada asfaltata, poi per circa cinque minuti su mulattiera, per raggiungere la cima del Col Campeggia. È consigliato indossare scarponcini o robuste scarpe da ginnastica per l'avvicinamento. Ricordiamo di portarsi una coperta per sedersi sul prato per assistere all'evento e una giacca per le ore serali.